Poeta, romanziere e critico francese.
Fondatore della rivista “Littérature” (1919), fu tra i primi
ad aderire al Dadaismo; forte è l'influenza di T. Tzarà e A.
Breton sulle sue prime opere, tra le quali si ricordano
Rosa dei venti
(1920) e
I campi magnetici (1920), composta con Breton e nella quale
effettuò un esperimento di scrittura automatica. Nel 1921
S. fu
tra gli animatori del gruppo surrealista, che abbandonò nel 1927 dopo
l'adesione di Breton al Partito comunista. Da allora decise di dedicarsi al
giornalismo; inviso al regime di Vichy, fu arrestato a Tunisi e imprigionato
durante la seconda guerra mondiale (1943), al termine della quale riprese la sua
attività giornalistica. All'esperienza della prigionia volle dedicare
Il tempo degli assassini. Storia del detenuto n. 1234 (1945). Tra le sue
opere poetiche ricordiamo:
Andiamo verso Ovest (1922);
Wang-Wang
(1924);
Georgia (1926);
C'è un oceano (1936);
L'arma
segreta (1946);
Odi (1946);
Canzoni del giorno e della notte
(1949);
Senza frasi (1953). Delle opere in prosa, di diretta ispirazione
surrealista e nelle quali il linguaggio si fa evocativo e visionario, degne di
nota sono:
Alla deriva (1923);
Il buon apostolo (1924);
Puntate! (1925);
Il negro (1927);
Le ultime notti di Parigi
(1928).
S. scrisse anche per il cinema e il teatro (
Tutti insieme alla
fine del mondo, 1943;
La fille qui faisait des miracles, 1951;
Rendez-vous, 1956), e pubblicò saggi di critica letteraria e
artistica, tra cui
Profili perduti (1963) e
L'amicizia (1965)
(Chaville, Seine-et-Oise 1897 - Parigi 1990).